Un bambino passa almeno i primi due anni della propria vita indossando un pannolino. Il pannolino rappresenta dunque a tutti gli effetti un capo di abbigliamento.

Questo capo di abbigliamento, che esiste in una versione usa e getta, ha una grande differenza rispetto a tutti gli altri capi: non è obbligatorio che su di esso (e nemmeno sulla confezione) sia riportata la lista dei componenti- Anche il più piccolo degli slip deve avere attaccata una lunghissima etichetta che ne indica la composizione ma per i pannolini usa e getta qualcuno ha stabilito che non sia necessario.

È notizia di questi giorni (luglio 2022) il fatto che l’Unione Europea abbia fatto scadere i termini per regolamentare l’uso di sostanze tossiche nei pannolini usa e getta.

Noi invece crediamo sia molto importante che le mamme ed i papà al momento di effettuare una scelta che influenzerà la loro vita e quella del proprio bambino siano consapevoli di ciò che fanno indossare al proprio figlio. Ebbene: cosa c’è dentro ai pannolini usa e getta?

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I pannolini lavabili hanno indicati chiaramente i tessuti con i quali sono composti. Questo non vale per i pannolini usa e getta.

 Un po’ di storia

I pannolini usa e getta hanno fatto la loro comparsa dopo la Seconda Guerra Mondiale: nel 1946 Marion Donovan crea il primo pannolino usa e getta ricoprendo un pannolino tradizionale in stoffa con uno strato impermeabile costituito dalla plastica di una tenda per doccia. A quei tempi le operazioni di lavaggio richiedevano grandissimo impegno e così aziende come Johnson e Johnson, Kendall, Parke-Davis, Playtex e Molnlycke negli anni ‘50 capirono che investire nei pannolini usa e getta sarebbe stata una scelta altamente redditizia. 

Inizialmente i pannolini erano costituiti da uno strato esterno impermeabile in materiale plastico e da un interno assorbente in cellulosa. Vennero poi aggiunti gli adesivi, gli elastici in vita e sul girocoscia. Venne poi inventata la tipica “forma a clessidra” che va a creare meno ingombro nella parte inguinale fino ad approdare agli anni ‘80 in cui nasce il pannolino usa e getta come lo conosciamo oggi. Oltre agli adesivi “attacca e stacca” frontali la grande rivoluzione degli anni ‘80 fu l’introduzione come materiale assorbente di gel chimici superassorbenti (SAP). Questa novità abbassò la percentuale di perdite dei pannolini al 2% e ridusse di circa il 50% lo spessore dei pannolini stessi.

Come sono fatti i pannolini usa e getta

È indubbia la comodità dei pannolini usa e getta e sicuramente hanno rappresentato un grandissimo sgravo di lavoro per donne che non conoscevano la meraviglia di avere a disposizione lavatrici o asciugatrici. Ma al giorno d’oggi davvero è necessario utilizzare i pannolini usa e getta? E quanto sicuri sono i materiali utilizzati per renderli così sottili ed assorbenti?

Sono sempre di più i genitori che si pongono queste domande ed anche nel mondo dei pannolini usa e getta sono emersi prodotti maggiormente rispettosi della pelle e della salute del bambino. Tuttavia questi pannolini rappresentano una piccolissima minoranza all’interno del mondo dei pannolini usa e getta e a seconda di quale marca si sceglie i rischi per la salute e l’impatto ambientale varia di molto. Scelta difficile da fare perché come dicevamo all’inizio sapere la composizione esatta di questi prodotti è un’impresa molto ardua.

Cerchiamo di capire in linea di massima da cosa è composto un comune pannolino usa e getta. I pannolini usa e getta sono strutturati in tre strati:

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Il primo strato è quello più interno che va a diretto contatto con la pelle del bambino. Le caratteristiche di questo strato sono la morbidezza e la sensazione di asciutto che deve dare anche dopo che il bambino ha fatto la pipì. La composizione di questo strato è fra le più importanti proprio per il contatto con la pelle del bambino. Purtroppo per noi genitori quasi nessuno dei produttori di pannolini usa e getta dichiara di quali matriali sia fatto questo strato.

Lo strato esterno impermeabile ha il compito di non lasciare uscire il bagnato. Questo strato è costituito da materiale plastico. Alcune aziende che producono pannolini a minor impatto ambientale utilizzano una plastica a base vegetale chiamata “bioplastica” che può essere indicata con il nome di PLA o acido polilattico.

Lo strato interno ha la funzione di assorbire il bagnato e trattenerlo anche per molte ore senza perdite. Per fare in modo che con i movimenti del bambino il bagnato non fuoriesca, tutti i pannolini usa e getta moderni (anche quelli considerati “verdi”) hanno introdotto all’interno di un guscio di cellulosa (o fibre simili come frumento o materiali a base di mais) i gel chimici super assorbenti (SAP) come il Poliacrilato di Sodio un polimero di un sale che assorbe fino a 200/300 volte il proprio peso in acqua. Per fare un esempio pratico 10 grammi di Poliacrilato di Sodio assorbono fino a 200 ml di acqua.

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Ci sono materiali pericolosi all’interno dei pannolini usa e getta?

I SAP sono materiali relativamente nuovi poiché hanno fatto la loro comparsa in Giappone nei primi anni ‘70 e come abbiamo visto  sono stati introdotti all’interno dei pannolini usa e getta negli anni ‘80. I test degli effetti che queste sostanze hanno sul lungo periodo dunque non sono ancora stati conclusi ed i risultati ottenuti sino ad oggi in merito alla loro sicurezza e non tossicità sono poco significativi. I SAP sono sostanze derivate dal petrolio e quindi possono contenere componenti chimici potenzialmente pericolosi per la salute anche se alcune case produttrici di pannolini “verdi” sostengono il contrario.

In passato i SAP, utilizzati anche nei tamponi interni, sono stati associati alla sindrome da shock tossico (TSS). Tuttavia la maggior parte degli esperti ritengono che non siano i SAP in sé la causa ma il prolungato uso interno senza cambi che i tamponi contenenti SAP hanno consentito. Il cambio prolungato costituiva terreno fertile per i batteri che causano la TSS, perciò per escludere ogni tipo di correlazione l’uso di SAP nei tamponi interni è stato interrotto.

L’agenzia francese per la salute ANSES si sta battendo per regolamentare la concentrazione di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine, furani, PCB e formaldeide all’interno degli strati assorbenti dei pannolini. Queste sostanze si sviluppano o durante le fasi di lavorazione dei prodotti o per materie prime contaminate, senza alcun controllo da parte delle case produttrici.

I produttori sono sempre più consapevoli delle preoccupazioni di molti genitori in merito alla tossicità dei materiali chimici utilizzati nella produzione dei pannolini usa e getta e perciò alcune case hanno iniziato ad elencare nei loro siti internet o sulle confezioni quali sostanze sono assenti dai loro prodotti. Purtroppo però siamo ancora molto lontani dall’avere un elenco completo di quali siano tutti gli altri materiali di cui ogni singolo pannolino usa e getta è composto. Vi invitiamo a cercare produttori che non abbiano paura di rivelare la lista di ingredienti dei propri pannolini e di diffidare delle marche che seppur più famose non hanno questo rapporto di fiducia con i propri acquirenti e non divulgano con onestà queste informazioni così importanti..

Le sostanze chimiche dannose note per essere presenti nella maggior parte dei pannolini monouso sono moltissime tra cui: cloro, coloranti, profumi, ftalati.

I profumi in particolare sono tutelati da una specie di “diritto d’autore” per cui i produttori non sono tenuti a rivelarne la composizione. Questo significa che nei prodotti in cui è riportata la voce “profumo” non saprete mai quali elementi, chimici o meno, dannosi o meno, compongono la fragranza.

A meno che un produttore non vi assicuri esplicitamente che il loro pannolino non include un ingrediente non potrete escludere che non ci sia, anzi è il fatto che non ne venga esplicitata l’assenza è un buon motivo per credere che quel componente sia presente.

Un esempio di questo meccanismo è la comunicazione che ormai tutte le maggiori marche di biberon e prodotti plastici per neonati fanno dell’assenza di Bisfenolo A (BPA) nei loro prodotti. Sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli anni trenta, i dubbi sull’uso del BPA hanno avuto risalto sui media nel 2008, quando molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e di conseguenza la maggior parte dei venditori hanno tolto dal mercato i prodotti che ne contenevano.

I profumanti sono utilizzati nei pannolini usa e getta per mascherare l’odore della pipì e delle feci del bambino. Dobbiamo però sempre ricordare che gli organi di un neonato alla nascita sono ancora immaturi e perciò estremamente sensibili alle aggressioni chimiche. I profumi che si trovano in molti pannolini usa e getta (ma anche nelle salviettine per la detersione del culetto e del viso) sono forti e di alta composizione chimica perciò irritanti per la pelle e le mucose del neonato. Possono quindi potenzialmente portare a dermatiti o addirittura a disturbi del tratto respiratorio. Il nostro consiglio è sempre di scegliere pannolini che non abbiano al loro interno profumi. Non ce n’è alcun bisogno quindi perché rischiare?

Il cloro nei pannolini usa e getta il cloro è utilizzato per sbiancare le materie prime di cui i pannolini stessi sono fatti. La pericolosità del cloro sta nel fatto che rilascia piccole quantità di una sostanza tossica chiamata diossina durante il processo di candeggio. Test effettuati sugli animali hanno rivelato che l’esposizione prolungata alla diossina può causare problemi riproduttivi e di sviluppo, danneggiare il sistema immunitario, interferire con gli ormoni e sviluppare tumori. L’Environmental Protection Agency ha definito le diossine “molto probabilmente cancerogene anche per l’uomo”.

È importante utilizzare pannolini senza cloro per evitare che i bambini vengano esposti alla diossina. Anche se nei pannolini sbiancati con il cloro sono presenti solo “in tracce” è decisamente meglio per la salute dei bambini che queste siano totalmente assenti.

I coloranti sono presenti nei pannolini usa e getta nei disegni presenti all’esterno, nel girocoscia, nelle fascette elastiche e negli indicatori di umidità. Questi coloranti possono provocare eruzioni cutanee ed allergiche se vengono a contatto con la pelle dei bambini. In uno studio pubblicato su Pediatrics nel 2005, si dimostra come passando a pannolini senza coloranti siano state eliminate molte eruzioni cutanee emerse su alcuni bambini in corrispondenza delle zone colorate dei pannolini. Nella foto seguente c’è un esempio di dermatite da pannolino causata dai coloranti contenuti nel pannolino (si noti la fascetta verde che gira attorno alla coscia):

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Credito: American Academy of Pediatrics

É  possibile trovare alcuni marchi di pannolini in cui non sono utilizzati coloranti. Altre aziende utilizzano pigmenti coloranti che non contengono metalli pesanti quindi maggiormente sicuri ed ipoallergenici.

Anche in questo caso per essere sicuri al 100% che il prodotto rispetti la pelle del nostro bambino è sempre meglio puntare ad un prodotto che non abbia coloranti. Caratteristiche come l’indicatore del bagnato non sono fondamentali ed è meglio rinunciare ad esse se c’è il pericolo che siano dannose per la salute di nostro figlio. Quindi se un disegno sull’esterno del pannolino non andando a contatto con la pelle non sarà di alcun pericolo, diverso è un girocoscia colorato. Se dovesse emergere un’irritazione in corrispondenza di una parte di pannolino tinta sai che la causa potrebbero essere proprio i coloranti.

I ftalati sono sostanze aggiunte alle materie plastiche per aumentare la loro flessibilità, trasparenza, durata e longevità. Essi sono generalmente utilizzati per ammorbidire i materiali plastici, ad esempio nella fabbricazione di vinile morbido, e sono anche comunemente aggiunti a creme e shampoo. In alcuni pannolini monouso gli ftalati possono essere utilizzati come parte del processo per creare un rivestimento esterno impermeabile.

La comunità medica sta attentamente studiando gli ftalati a causa di potenziali effetti tossici al sistema endocrino e riproduttivo in via di sviluppo come appunto quello dei bambini e neonati. L’American Academy of Pediatrics nel luglio 2008 ha affermato attraverso la rivista Pediatrics che “i bambini sono particolarmente vulnerabili all’esposizione agli ftalati a causa del loro continuo rapporto fra mano e bocca e poiché il loro sistema nervoso e riproduttivo è in pieno sviluppo”.

Non tutti i pannolini usa e getta utilizzano ftalati ma capire quali lo fanno è una sfida ardua poiché l’attuale legislazione non obbliga le case produttrici a segnalare la presenza o l’uso di tale sostanza. Anche in questo caso vige la regola dello scettico: “se non dicono che non c’è è molto probabile che ci sia”.

ANSES agenzia francese (Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety) a gennaio 2019 ha pubblicato la sua valutazione dei rischi delle sostanze chimiche presenti nei pannolini per bambini e sulla base dei test condotti sui pannolini usa e getta e sul loro utilizzo, la valutazione ha evidenziato diverse sostanze chimiche per le quali sono stati superati i valori della soglia di sicurezza. L’Agenzia raccomanda un monitoraggio rafforzato di queste sostanze chimiche nei pannolini già sul mercato.
Questa valutazione di un’agenzia per la salute e la sicurezza, è la prima volta in assoluto che indaga e valuta i rischi per la sicurezza dei pannolini per bambini in qualsiasi parte del mondo.
La valutazione ANSES si è basata su analisi e test condotti dal Joint Laboratories Service (SCL) e dal French National Consumers Institute (INC) tra il 2016 e il 2018 su varie marche di pannolini rappresentative del mercato francese. Queste analisi hanno rilevato una serie di sostanze chimiche pericolose nei pannolini usa e getta che potrebbero migrare attraverso l’urina, ad esempio, ed entrare in contatto prolungato con la pelle dei bambini. Alcune di queste sostanze chimiche vengono aggiunte intenzionalmente, come le fragranze che potrebbero causare allergie cutanee. Altre sostanze chimiche identificate potrebbero provenire da materie prime o processi produttivi contaminati (DL-PCB, diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici).
Questa valutazione di esperti ha mostrato che in condizioni realistiche di utilizzo i valori soglia sono stati superati per diverse sostanze chimiche. Le sostanze chimiche in questione includevano fragranze (butilfenilmetilpropionale – Lilial®, idrossiisoesil 3-cicloesene carbossaldeide – Lyral®), alcuni idrocarburi policiclici aromatici (IPA), PCB-126 e tutti i DL-PCB, diossine e furani.

È davvero difficile sapere esattamente quanto le sostanze chimiche presenti nei pannolini usa e getta possano influenzare la salute dei vostri bambini o fino a che punto ci sia un reale rischio dato dall’esposizione a queste sostanze. Per chi non vuole rischiare il consiglio è quello di cercare un pannolino:

  • senza cloro
  • senza profumi
  • meglio se senza ftalati
  • senza coloranti (o almeno senza pigmenti contenenti metalli pesanti)

Trovare un pannolino usa e getta che abbia tutte queste caratteristiche sarà molto difficile. Più semplice sarà la ricerca all’interno del mondo dei pannolini lavabili.

Fonti e approfondimenti

Autore

Sono mamma di Mattia ed Emanuele e co-proprietaria di Ecobaby. Sono stati i miei figli a condurmi con le loro manine in questo mondo di salute e colore. E ora sono io a cercare di aiutare altri genitori come me a muovere i primi passi nell'universo lavabile.

2 Commenti

  1. Buonasera vorrei ringraziare Sara per il suo interessamento alla salute dei bambini sono nonno e tutti i giorni combatto con mia figlia per quanto riguarda la crescita dei miei nipotini di cosa devono mangiare e cosa no ma alle volte e una causa persa ma io non mollo ho girato il mondo lavorando da chef di cucina e so quale e il meglio per la mia famiglia le persone purtroppo vivono nel loro piccolo mondo basta saziarsi e questo per loro e mangiare grazie ancora

    Distinti Saluti

    Luciano Catanese.

    • Buongiorno Luciano,
      siamo felici che anche i nonni leggano il nostro blog e si preoccupino della salute dei loro nipotini 🙂 Cari saluti a lei, Sara

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